Sant’Ambrogio – 300 anni di storia

Il territorio di Cassina Amata era attraversato dalla strada consolare romana Milano– Como (la vecchia Comasina) già all’inizio dell’età imperiale. Si ricorda che l’ottava pietra miliare dell’antica strada romana era collocato, secondo lo storico Palestra all’inizio dell’antica via che ora porta il nome di Via Corridori: nelle vicinanze quindi del luogo dove sorgeva il primo edificio ecclesiale di Cassina Amata e seguiva quello che era posto dove ora sorge l’antichissima chiesa di S. Maria del Pilastrello. Le prime notizie documentate della nostra comunità risalgono al XIII (in un atto privato relativo all’inventario dei beni del Monastero Maggiore di S.Maurizio di Milano che cita terreni esistenti o confinanti con Cassinam Matam) e nel XIV secolo quando la primitiva chiesa amatese risulta sottoposta ad Incirano nella Pieve di Desio, istituzione antichissima risalente al VI secolo.

Un importante manufatto ancora conservato nella casa Rebosio (una delle più antiche famiglie locali), che sorge lunga la Comasina, attesta una consistente ed importante antica costruzione. Si tratta di un monumentale camino in pietra serena (la pittura dovrebbe essere eliminata) che riporta lo stemma degli Sforza unitamente a scudetti di imprese.

Durante l’episcopato di S. Carlo Borromeo il parroco di Incirano risiedeva stabilmente presso l’abitazione annessa alla chiesa sussidiaria di S. Ambrogio, in quanto la casa parrocchiale di Incirano era fatiscente e pericolante. S. Carlo visitò Cassina Amata il 15 luglio del 1579 e la chiesa del tempo misurava in lunghezza 19 braccia, larga 10 (circa 11 x 6 metri), piccola e “antica”. Successivamente fu ampliata sino a 20 braccia di lunghezza e 11 di larghezza e tale rimase sino al 1697. Le reiterate proposte e le lamentele del popolo amatese che da secoli doveva affrontare notevoli difficoltà a guadare il torrente Seveso, soprattutto durante le sue frequenti esondazioni, per partecipare alle funzioni liturgiche nella parrocchiale di S. Maria di Incirano, convinsero, all’inizio del Seicento, il card. Federico Borromeo a costituire sede parrocchiale Cassina Amata, assegnandole la chiesa di Cassina Nuova, appartenente fino ad allora a Dugnano.

Contestualmente all’erezione della nuova parrocchia, il card. Federico Borromeo provvedeva ad aggregare Cassina Amata alla Pieve di Bollate. Tre anni dopo, nel 1613, in occasione della locale visita parrocchiale di Stefano Giussani, delegato arcivescovile, la popolazione della parrocchia ammontava a 474 persone, suddivisa in 37 nuclei famigliari. Il parroco, don Ambrogio del Giudice, uomo di una certa cultura, possedeva una delle biblioteche più consistenti di tutto il nord Milanese.

Sul finire del XVII secolo, giusto poco più di 300 anni fa, grazie ad un voto esaudito contro l’imperversare delle locuste che avevano distrutti i locali raccolti, furono avviati lavori di costruzione della nuova parrocchiale, su progetto dell’architetto milanese Filippo Cagnola.

Contributi significativi pervennero a don Pompeo Airoldi, parroco dal 1686 al 1731, anche dalla nobiltà del luogo: i Brentano, i Pecchio, i Dugnani, gli Imbonati, oltre a quelli di tutta la popolazione.

Nonostante difficoltà finanziarie e le epidemie sopravvenute, dopo 17 anni dall’avvio dei lavori la chiesa, poteva dirsi sostanzialmente completata nelle sue linee essenziali: il 23 dicembre 1714 veniva benedetta da mons. Carlo Brentano, delegato arcivescovile. Nel 1722 furono decorate e arricchite da grandi pale d’altare, opere di Pietro Maggi “celebre pittore milanese”, le due cappelle laterali e arredata, nello stesso periodo, l’elegantissima sacrestia.

Risalgono proprio a quegli anni (1721) le mappe del Catasto teresiano che ci consentono di avere uno sguardo concreto sul territorio dell’allora Comune di Cassina Amata, del costruito (chiese, palazzi, case, giardini, orti e terreno coltivato).

Nel 1735 fu collocato il barocco organo realizzato dal comasco Reina e tuttora al servizio della liturgia dopo il restauro eseguito nel 1996-97.

La torre campanaria (progettata dall’architetto Francesco Croce autore della guglia del Duomo di Milano) fu iniziata nel 1728 e terminata nel 1742; sul suo castello furono poste nel 1858 cinque campane prodotte dalla ditta Barigozzi di Milano.

In seguito alle nuove direttive in materia cimiteriale, nel 1807 fu approntato il nuovo camposanto, ampliato più volte nel corso di questi due secoli (anche recentemente) per il costante aumento della popolazione.

Dopo l’unità d’Italia Cassina Amata perdeva la sua plurisecolare autonomia civile ed era aggregata al nuovo comune di Paderno Dugnano. Di lì a pochi anni mutava anche la situazione ecclesiastica in seguito alle pressanti richieste degli abitanti di Cassina Nuova che da anni sollecitavano l’Arcivescovo affinché provvedesse a staccare la locale chiesa di S. Bernardo da Cassina Amata. Con decreto 20 aprile 1882, l’arcivescovo L. N. Calabiana erigeva a vicaria perpetua ed amovibile Cassina Nuova e con altro decreto, datato 4 dicembre 1882 staccava una porzione di Castelletto per unirla a Cassina Amata.

A distanza di quasi due secoli la chiesa parrocchiale era ancora da completare in alcuni particolari. Finalmente, a partire dal 1891 e sino al 1897, per opera del parroco don Ravani, in occasione del bicentenario, furono realizzate decorazioni e pitture all’interno, collocate le 4 grandi statue, realizzata la facciata, su progetto dell’architetto Luigi Riva. Nelle quattro nicchie in facciata furono poste le statue dei santi Luigi, Severo, Faustino ed Agnese, realizzate in cemento da Carlo Farina.

In occasione della visita pastorale nell’estate del 1908, il cardinale Carlo Andrea Ferrari consacrava la chiesa parrocchiale e l’altare maggiore congratulandosi per l’operato svolto dal parroco don Andrea Ravani.

La parrocchia mancava ancora dell’oratorio mentre la popolazione continuava a crescere: il card. Ildefonso Schuster nella sua visita compiuta il 21 e 22 ottobre 1942 ne sollecitò la costruzione, avvenuta alcuni anni dopo, ricordandosi anche dell’iniziativa del locale gruppo chierichetti presentatisi personalmente poco tempo prima in arcivescovado per perorarne la causa.

Nel dopoguerra furono promosse diverse iniziative volte ad abbellire la chiesa ed a dotare la parrocchia di nuove strutture. Furono costruite la nuova casa parrocchiale, restaurata la facciata ed il campanile, posato un nuovo pavimento e costruito il centro parrocchiale.

Recentemente, in occasione del 300° anniversario dalla costruzione della chiesa e della visita del card. C.M. Martini, si è provveduto a risistemare il piazzale antistante l’oratorio e a collocare in posizione più centrale la scultura bronzea di Milo Lombardo.

Nello stesso anno furono collocate sul portone ottocentesco le storie di S. Ambrogio, formelle bronzee di Gandola e Teruggi, restaurati l’antico organo e l’arredo della sacrestia.

(Dal testo di G.M.Vazzoler per il 300° anniversario di costruzione della chiesa di S. Ambrogio ed integrazioni successive a cura del Centro Culturale S. Ambrogio di Cassina Amata)

Mostra 100 anni consarcrazione altare